LE TERME ROMANE
San Casciano dei Bagni è talmente ricca di sorgenti termali che alcune di esse alimentano i cosiddetti bagni liberi: incredibilmente, le piscine termali costruite dagli antichi Romani, ancora in gran parte utilizzabili. Si trovano ai piedi del colle che racchiude il borgo medioevale, sono visibili almeno tre vasche tutte accessibili (il cosiddetto “Bagno Grande“), sicuramente la più frequentata è quella principale in pietra, dalla caratteristica forma triangolare. Nelle immediate vicinanze sono presenti anche una vasca-lavatoio coperta e un grande bacino di raccolta che i locali chiamano “caldagna”.
Per raggiungere terme libere occorre arrivare all’ingresso del borgo medioevale di San Casciano, dove c’è una serie di parcheggi disposti su più livelli. In quel punto una stradina, prima asfaltata e poi sterrata, scende in fortissime pendenza fino alla base del colle. Girandoci intorno, dopo trecento metri trovate il caratteristico ed inconfondibile lavatoio coperto, alimentato con acqua termale. Basta proseguire per circa duecento metri e, subito dopo che la via sterrata ha piegato verso sinistra, si trovano le vasche in pietra dei bagni liberi. Anche se percorribile (con qualche difficoltà) con la macchina, è vietato l’accesso alla strada sterrata che porta alle vasche dei bagni romani. Meglio utilizzare i posti auto all’ingresso del paese.
IL SANTUARIO RITROVATO
Se i “vasconi” del Bagno Grande rappresentano l’elemento oggi caratterizzante l’omonima sorgente, oltre la siepe che li delimita vi è il luogo di uno straordinario salto indietro nel tempo. Tra Seicento e Settecento, gli autori antiquari descrivevano il sito come ricco di meraviglie archeologiche: “muraglie fortissime, colonne intiere, rotte, alcune lisce, altre scannellate, acquedotti di piombo, piedistalli, capitelli…”, e ancora: “fortissime muraglie reticolate, ed i pavimenti a calcestruzzo ed altri a mosaico”. Nelle adiacenze dei vasconi, ancora agli inizi del Settecento “si vedono… alcune colonne antiche, che denotano esservi stato il Tempio di Apollo e di Bacco”. Gli scavi archeologici di San Casciano intrapresi dal 2019 e promossi dall’Amministrazione comunale hanno messo in luce, proprio a ridosso della stessa sorgente, un grande complesso santuariale di epoca romana: un edificio quadrangolare con al centro una grande vasca di forma allungata, realizzata in travertino così come le architetture monumentali del portico che la circondava. Colonne di ordine tuscanico ornavano l’edificio e il propileo di ingresso. Le strutture romane si innestano su altre precedenti di epoca etrusca. Dalla vasca sacra provengono materiali eccezionali: altari con iscrizioni, decine di bronzi votivi e un ingente tesoro monetale di epoca romana, perfettamente conservato. L’edificio venne ordinatamente dismesso all’inizio del Quinto secolo d.C., in concomitanza con l’affermarsi del cristianesimo e in seguito a un cedimento strutturale. Le indagini hanno inoltre dimostrato come buona parte del santuario di San Casciano si estenda ancora intatto al di sotto dei vasconi attuali, in un magico rapporto di continuità fra antico e moderno che aspetta solo di essere conosciuto nella sua interezza. Le caratteristiche delle strutture, la qualità e quantità dei materiali rinvenuti fino a oggi collocano la scoperta archeologica del Santuario Ritrovato tra le più importanti in Italia degli ultimi cinquant’anni, in un contesto che non smetterà di stupire e regalare capolavori per molto tempo ancora.
Scopri il Santuario Ritrovato grazie alle visite guidate organizzate dal Gruppo Archeologico Eutyche Avidiena
(fonte: www.sancascianoliving.it)